La Torino più regale: i luoghi della sovranità
SOMMARIO
Torino è la città dei Re. E la sua vicinanza con Milano, la inserisce nelle mete da non perdere con il prossimo Expo. Capitale del Ducato di Savoia nel 1500, capitale del Regno di Sardegna nel 1700 e prima capitale del Regno d’Italia nel 1861, conserva ancora oggi un fascino regale come poche altre città italiane. Ecco dove trascorrere un soggiorno da favola alla corte di Re Vittorio Emanuele II con gli itinerari suggeriti da Of Travel. Basta raggiungere la centralissima piazza Castello per essere catapultati indietro nel tempo di 200 anni almeno
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La Torino più regale: i luoghi della sovranità
Il Palazzo Reale
Il Palazzo Reale di Torino è il cuore della città. Si affaccia su piazza Castello, ombelico da cui partono le tre vie principali: via Roma, via Garibaldi e via Po. Dal 2013 è entrato a far parte del circuito museale del Polo Reale, il più esteso d’Italia. Con un unico biglietto è quindi possibile visitare 7 luoghi di infinito interesse culturale che raccontano 2.000 anni di storia della città, dal primo insediamento romano all’Unità d’Italia: Palazzo Reale, i Giardini Reali, La Biblioteca Reale, l'Armeria Reale, la nuova Galleria Sabauda, il Museo Archeologico e Palazzo Chiablese.La più importante delle numerose residenze Sabaude del Piemonte è stata progettata nel 1500. Divenne subito la dimora ufficiale di casa Savoia e il fulcro delle attività di una delle corti più eleganti d’Europa. Nel 1700 l’architetto Filippo Juvarrra, il maestro italiano del Barocco, si occupò di alcuni lavori di ristrutturazione e contribuì a lasciare in città quell’impronta maestosa che ancora oggi la caratterizza.
A Palazzo Reale è possibile visitare le sale e le stanze dei Re congelate al momento in cui i Savoia lasciarono Torino nel 1946 per l’avvento della Repubblica. La ricchezza sfavillante del Salone degli Svizzeri, della Sala del Trono e degli appartamenti Reali superano ogni immaginazione, tanto da essere stati più volte utilizzati nei set cinematografici.
Per riposarsi durante la visita tra un museo e l’altro, è d’obbligo una sosta alla Caffetteria Reale allestita negli stessi ambienti che all’epoca dei Savoia ospitavano la Regia Frutteria e la Biblioteca. Nelle vetrine incastonate in boiserie di legno che arredano le tre sale sono esposti argenti e porcellane della ricchissima dotazione del Palazzo Reale. Assolutamente da assaggiare i biscotti savoiardi, specialità della piccola pasticceria torinese, intinti nella cioccolata calda che la tradizione vuole sia stata portata proprio in Piemonte dai Savoia.
Palazzo Madama
Palazzo Madama si affaccia su piazza Castello e incornicia Palazzo Reale con la sua eleganza raffinata. La sua particolare composizione racchiude in un unico edificio tutta la storia di Torino: per i Romani era la Porta Decumana, in epoca medievale divenne un fortino difensivo con tanto di torri di osservazione, nel 1600 fu scelto come dimora di due nobili di casa Savoia, le Madame Reali da cui prende il nome. Nel 1700 l’architetto barocco Filippo Juvarra si occupò di abbellirne la facciata, ispirandosi alla reggia di Versailles. Nel 1848 il Re Carlo Alberto vi insediò il primo Senato Subalpino, avviando quel processo di riforme che portò all’unificazione del Regno d’Italia. Oggi Palazzo Madama è sede del Museo Civico di Arte antica e di alcune importanti mostre temporanee.Teatro Regio
Anche dietro la costruzione del Teatro Regio c’è lo zampino di Filippo Juvarra. Nel 1700 fu il Re Vittorio Amedeo II ad affidargli il progetto di un teatro che fosse situato nella stessa piazza del Palazzo Reale e di Palazzo Madama. Venne inaugurato nel 1740 e già allora conteneva 2.500 posti a sedere. Proprio al Teatro Regio Giacomo Puccini tenne a battesimo alcuni dei suoi capolavori: Manon Lescaut nel 1893 e La Bohéme nel 1896. Nel 1936 venne completamente distrutto da un tremendo incendio e il nuovo teatro fu inaugurato nel 1976. Oggi è il fulcro di tutta l’attività culturale cittadina, con opera, balletti e concerti di rilevanza istituzionale. I torinesi amano tantissimo “il Regio”: gli abbonati al suo cartellone sono più numerosi di quelli alle partite della Juventus!Reggia di Venaria Reale
La Reggia di Venaria è una delle meraviglie d’Italia. Voluta nel 1600 dal Duca Carlo Emanuele II che voleva un luogo per le sue battute di caccia, è ormai diventata la Versailles del Piemonte ed è il 5° museo più visitato del Paese. Utilizzata come presidio militare in epoca napoleonica, è stato frutto di un imponente restauro da 280 milioni di euro che l’ha restituita al suo antico splendore nel 2007. Oggi sono possibili numerose alternative di visita. La Reggia consente di ammirare un innovativo allestimento interattivo che racconta la vita di palazzo alla corte dei Re e alcuni capolavori dell’architettura antica, come la Fontana del Cervo, dove giochi d’acqua danzano a ritmo di musica, la Sala di Diana, con il suo celeberrimo pavimento a scacchi bianco e nero, e la Cappella di Sant’Uberto, ancora una volta di Filippo Juvarra.I Giardini permettono infinite passeggiate tra fontane, roseti e attività culturali che animano il parco tutto l’anno. Una curiosità: nel verde si distinguono sculture in arte povera di Giuseppe Penone. Una di queste è un tronco di cedro alto 12 metri che serve a nascondere alla viste le ciminiere di alcune fabbriche vicine alla Reggia. Le Scuderie Juvarriane con la Citroniera e la Sala delle Arti ospitano infine importanti mostre temporanee.
Gli amanti dell’enogastronomia non devono perdere infine una sosta golosa al Ristorante della Reggia di Venaria, il Dolce Stil Novo, dove lo chef stellato Alfredo Russo offre ai suoi commensali pietanze da re in un contesto da sogno.
Raggiungere la Reggia di Venaria da piazza Castello è più semplice di quello che possa sembrare. È qui infatti il capolinea del City Sightseeing, l’autobus rosso e due piani famoso nelle più importanti città di tutto il mondo. In primavera è attiva una linea speciale che collega il centro di Torino alla Reggia di Venaria. Un’occasione unica per non perdere neanche un capolavoro dell’architettura torinese.
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