I musei imperdibili di Torino: dagli Egizi al cinema
SOMMARIO
La sua vicinanza con Milano, la rende una meta molto attraente per chi si troverà a Milano in occasione del prossimo Expo. E una visita nei suoi musei è d’obbligo. A partire dalle Olimpiadi Invernali del 2006 ha infatti iniziato un percorso di rinnovamento che l’ha portata ad affiancare alla tradizionale impronta industriale un nuovo impulso culturale che oggi sta dando i suoi frutti in termini di affluenza turistica. Presso gli uffici di Turismo Torino e Provincia alla stazione di Porta Nuova e in piazza Castello è inoltre possibile acquistare la Torino+Piemonte Card che permette di entrare gratis in tutti i musei della città e di utilizzare i mezzi pubblici senza bisogno del biglietto. Ecco quali sono le mete non perdere
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I musei imperdibili di Torino: dagli Egizi al cinema
MUSEO EGIZIO
Non tutti sanno che il Museo Egizio di Torino è il secondo più importante al mondo per il valore dei suoi reperti dopo quello di Il Cairo. Come spesso è capitato nella storia delle grandi vicende che hanno visto Torino protagonista, ancora una volta il merito è di un Re di casa Savoia, Carlo Felice, che nel 1824 acquistò una grande collezione e diede vita al primo museo egizio al mondo. Il vero artefice del successo del museo si deve però a Ernesto Schiaparelli, archeologo che portò in città a inizio Novecento oltre 30mila reperti. Mummie, papiri, sarcofagi, sfingi sono tutti gli elementi distintivi dell’universo egizio che si trovano a Torino in un allestimento moderno e suggestivo al quale hanno contribuito i più famosi scenografi del mondo. Proprio nel 2015 sarà inaugurato il nuovo Museo Egizio dopo 5 anni di lavori costati 50 milioni di euro. Tra i capolavori da non perdere, la statua in diorite del Re Thutmosi III, e il libro dei Morti.Il Museo Egizio di Torino è forse il più amato della città: è quasi d’obbligo quindi fare un po’ di coda per entrare. Per riprendersi poi dalle fatiche dell’Antico Egitto, non c’è niente di meglio che sedersi a un tavolino del caffè Pepino nell’attigua piazza Carignano e assaggiare qualche specialità dolciaria torinese. Come il Pinguino, il famoso gelato su stecco ricoperto al cioccolato fondente inventato a Torino nel 1939. Davanti si noterà la particolarissima facciata posteriore ondulata del barocco Palazzo Carignano, ideato da Guarino Guarini, sede del primo Parlamento Subalpino. Oggi ospita il Museo del Risorgimento Italiano, dove è possibile anche visitare lo studio di Camillo Benso Conte di Cavour e ripercorrere tutte le tappe che hanno portato all’Unificazione del Regno d’Italia nel 1861.
Sempre in piazza Carignano si trova il ristorante preferito di Cavour, che ancora oggi è il più amato da tanti torinesi. Il Ristorante del Cambioè nato nel 1757 e preserva tutta l’atmosfera elegante di allora. Specchi, stucchi, marmi e decori in foglia d’oro sono gli stessi che hanno visto passare Casanova, Mozart, Goldoni e Balzac, Eleonora Duse e Maria Callas, fino a Audrey Hepburn. Alla tradizionale sala Risorgimento oggi si accosta la Sala Pistoletto, più informale, e il Bar Cavour, dove è possibile gustare i migliori cocktail del mondo. Novità degli ultimi mesi la Farmacia del Cambio, raffinata pasticceria di altissimo livello che sorge proprio nei locali di un’antica farmacia attigua al ristorante. Lo chef, Matteo Baronetto, ha ricevuto la sua prima stella Michelin a pochi mesi dal suo arrivo al Cambio.
MUSEO PIETRO MICCA
Poco distante da piazza Carignano si trova anche uno dei musei più originali di Torino, il Museo Pietro Micca. Tutti abbiamo letto sui libri di scuola la storia dell’eroe dell’assedio del 1706, quando oltre 40.000 soldati franco-spagnoli circondarono la città difesa appena da 10.000 piemontesi e la tennero in scacco per 117 giorni. È anche per merito di eroi come Pietro Micca, che fece esplodere le gallerie sotterranee della Cittadella perdendo la vita nello scoppio, che i Savoia vinsero la battaglia cambiando le sorti dell’Europa.Quello che non è noto ai più è che Torino è una città sotterranea, fitta di cunicoli e passaggi nascosti ancora oggi visitabili per vivere qualche ora come gli assediati del 1706, oppure per vedere dove venivano organizzati i più misteriosi intrighi della corte dei Savoia, oppure ancora per osservare dove si rifugiavano i torinesi colpiti dalle bombe nella seconda guerra mondiale.
LA MOLE ANTONELLIANA E IL MUSEO DEL CINEMA
Questo itinerario tra i musei più significativi della città non può che concludersi con il monumento simbolo della città, la Mole Antonelliana, che dal 2000 ospita anche il Museo Nazionale del Cinema. La Mole è stata costruita nel 1863 dall’architetto Alessandro Antonelli, è alta 167,5 metri e ancora oggi è l’edificio più alto di Torino. Inizialmente concepita come sede della comunità ebraica, venne poi dedicata al Re Vittorio Emanuele II e fu anche sede dell’Esposizione Universale del 1884. Dalla cima della sua vetta, che si raggiunge tramite l’ascensore panoramico, si può godere di una vista impareggiabile sulla città. Attenzione però, la tradizione vuole che possano salire solo gli studenti che si sono già laureati, pena essere colpiti da sfortuna negli studi!Il Museo Nazionale del Cinema è uno dei più interattivi della città e divertenti da visitare. Il percorso prevede un viaggio attraverso le tecniche del cinema, i mestieri del cinema e i generi del cinema, con l’esposizione di tanti cimeli di grande valore e la proiezione dei migliori capolavori su pellicola. Il simbolo del museo è la statua dell’enorme Moloch di Cabiria, il più famoso film italiano del cinema muto, secondo kolossal della storia dopo Quo Vadis. Girato a Torino nel 1914, quando la città era la culla dell’industria cinematografica nazionale, ebbe come sceneggiatore il poliedrico Gabriele d’Annunzio. Oggi il Museo del Cinema organizza anche importanti mostre temporanee e promuove insieme alla Torino Film Commission, Festival di rilevanza internazionale.
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