Le attrattive della Milano medievale/Come raggiungerle
SOMMARIO
Ecco il percorso da segnarsi per non perdersi i principali luoghi della Milano medievale, in occasione della visita alla città per Expo. Il percorso si snoda nelle vie del centro e prevede di entrare in diverse chiese ed edifici. Si parte dal Castello Sforzesco, per imboccare via Dante verso il Duomo. Da piazza Cordusio inizia via Orefici
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Le attrattive della Milano medievale/Come raggiungerle
Il percorso si snoda nelle vie del centro della città e prevede di entrare in diverse chiese ed edifici. Il consiglio è di informarsi sulle modalità e l’orario di apertura.
Si parte dal Castello Sforzesco in piazza Castello. Occorre precisare che dopo gli anni in cui gli Sforza fecero della propria residenza una delle corti più sfarzose dell’Italia rinascimentale, con la dominazione spagnola e poi con quella austriaca iniziò un lungo declino che vide il castello ricondotto alle originarie funzioni militari.
La torre del Filarete una ricostruzione del 1905 di Luca Beltrami perché l’originale nel 1521 era crollata in seguito allo scoppio delle polveri da sparo che conteneva. Dalla torre si accede all’interno delle mura merlate del Castello: da non perdere il cortile della Rocchetta, al primo piano del torrione nord-est del Castello, la Sala delle Asse affrescata da Leonardo e la Pietà Rondanini, ultimo lavoro, incompiuto, di Michelangelo che si trova a conclusione del percorso del Museo d’Arte Antica.
Uscendo dalla torre del Filarete, si imbocca via Dante verso il Duomo. Da piazza Cordusio inizia via Orefici che annuncia con il suo nome il nucleo medievale della città. Intorno vi sono via Spadari, Armorari, Cappellari a memoria delle Corporazioni medievali. Sulla sinistra si trova Piazza Mercanti: suggestivo camminare sotto il loggiato del Palazzo della Ragione.
Sulla piazza si affaccia la Loggia degli Osii con la parlera. Accanto vi è il palazzo delle Scuole Palatine (1645) ornato sulla facciata dalle statue di sant’Agostino e del poeta Ausonio. A destra c’è il Palazzo dei Panigada dove si registravano gli atti pubblici. In via Mercanti c’è il Palazzo dei Giureconsulti dominato dalla Torre del Comune eretta nel 1272 da Napo Torriani.
Si procede verso il Duomo, la cui prima pietra fu posata nel 1386, mentre la Madonnina fu innalzata sulla guglia maggiore nel 1774. Guardando il Duomo sulla sinistra si prende via santa Radegonda per raggiungere in pochi minuti piazza san Fedele dove si trova la chiesa di San Fedele, tipico esempio di architettura della Controriforma.
Tornando su piazza del Duomo, questa volta a destra si entra nell’angusta via Palazzo reale per raggiungere San Gottardo, la chiesa con la magnifica Torre campanaria fatta costruire nel 1336 da Azzone Visconti. All’interno, trasformato in forme neoclassiche da Giuseppe Piermarini, sulla parete a sinistra c’è la Crocefissione di Scuola giottesca, mentre nell’abside si trova il monumento funebre di Azzone Visconti, opera di Giovanni di Balduccio.
Da qui si torna su via Larga per prendere via Bergamini e raggiungere la Ca Granda un tempo Ospedale Maggiore oggi Università di Milano (via Festa del Perdono): una volta entrati insieme con gli studenti uno dopo l’altro si apriranno i cortili progettati dal Filarete. Poco lontano c’è via Laghetto a memoria del laghetto appunto aperto nel 1388 per volere di Gian Galeazzo Visconti per scaricarvi i marmi necessari alla costruzione del Duomo. A metà del XIX secolo il bacino venne coperto perché non serviva più e per motivi di igiene pubblica.
Tornando su piazza Duomo si prende via Torino per trovare sulla sinistra Santa Maria presso san Satiro costruita fra il 1476 e il 1482 per custodire un’icona miracolosa: un’immagine della Vergine che si trovava all’esterno della Cappella Medievale e che colpita da un vandalo con un pugnale, sanguinò. L’affresco si trova oggi sull’altare maggiore della Chiesa.
Altro miracolo all’interno della Chiesa la finta abside creata da Donato Bramante per dare a quel piccolo edificio un respiro monumentale. Dalla navata destra della Chiesa si accede alla sacrestia (oggi battistero) bramantesco. Il percorso prosegue su via Torino. Giunti al Carrobbio si volta a sinistra e si procede su Corso di Porta Ticinese.
Porta Ticinese
Si passa così sotto la Porta Ticinese, conosciuta anche come Porta Cicca. Essa faceva parte della cerchia muraria del XII secolo costruita dopo le incursioni di Federico Barbarossa. In origine dava sul Naviglio, era composta da un unico accesso ed era stretta tra i due possenti torrioni che resistono al tempo. Sulla fronte esterna vi è un tabernacolo con rilievi di santi, di bottega di Giovanni di Balduccio.
Procedendo sul corso di Porta Ticinese si raggiunge Sant’Eustorgio. Adiacente alla chiesa si trova la Cappella Portinari, costruita per volere del banchiere fiorentino Pigello Portinari per conservare la reliquia della testa di san Pietro Martire. Al centro domina l’Arca di san Pietro Martire realizzata nel XIV da Giovannni di Balduccio. Episodi della vita del Santo si ritrovano anche sulle pareti della cappella negli affreschi realizzati da Vincenzo Foppa tra cui la curiosa Madonna con le corna del diavolo.
Si attraversa il corso di Porta Ticinese e percorrendo via Scaldasole si raggiunge un’area verde in via Conca del Naviglio dove si trova, in stato di abbandono, la Conca di Viarenna. Si tratta di una conca di navigazione costruita dalla Veneranda Fabbrica del Duomo nel 1439 per collegare il Naviglio Grande alla cerchia dei navigli e il Laghetto. Proseguendo in via Conca del Naviglio si giunge in via De Amicis.
A questo punto si procede sulla via in direzione di via Carducci. Sul percorso, all’altezza di piazza Sant’Ambrogio, si incontra la Pusterla di Sant’Ambrogio. Una piccola deviazione porta in via Lanzone dove si trova la chiesetta di sant’Agostino e la casa dove fu ospite Francesco Petrarca durante il suo soggiorno milanese. Si torna sui propri passi, si percorre via Carducci, poi a sinistra si svolta in corso Magenta per raggiungere Santa Maria delle Grazie nella piazza omonima.
Costruita tra il 1463 e il 1490 su progetto di Guiniforte Solari, su ordine di Ludovico il Moro venne trasformata due anni dopo dal Bramante nel mausoleo di famiglia. Nel refettorio della Chiesa, il cui accesso è sulla medesima Piazza, si trova il Cenacolo di Leonardo da Vinci. Per ammirarlo è necessaria la prenotazione.
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