La nuova New York: i ristoranti
L'interno del ristorante francese Le District, la food court all’interno di Brookfield Place a Lower Manhattan
E' il cuore pulsante degli Stati Uniti, la città più popolosa e il centro nevralgico dell'economia e della finanza. New York, famosa in tutto il mondo per il suo scintillante skyline fatto di grattacieli tutti in vetro che brillano ad ogni tramonto, per la Statua della Libertà e per gli storici quartieri residenziali di brownstone allineati, le classiche case in mattoncini rossi, però è anche molto altro. E' arte, cultura, buon cibo. E' un miscuglio di etnie diverse e di anime a volte contrapposte. Come scoprirle tutte? Basta uscire dalle rotte del turismo di massa per immergersi nella vita quotidiana dei newyorkesi, esplorando i quartieri più particolari e quelli più famosi da un altro punto di vista, e assaporandone i sapori all'interno di ristoranti tipici, etnici, folkloristici o all'interno delle food court in cui si può trovare di tutto, dalla gastronomia ai prodotti tipici locali. Ecco una guida per esplorare la New York del gusto, i ristoranti in cui vale la pena andare e perché. Tutti nuovissimi, inaugurati negli ultimi due anni e segnalati da NYC&Company, l'ente ufficiale per la promozione turistica della città.
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Manhattan
L'interno del Russ & Daughetrs Café al 127 di Orchard Street
Joel Russ era un immigrato polacco che arrivò a Manhattan intorno al 1907. Iniziò la sua attività vendendo aringhe in salamoia e funghi porcini provenienti dalla Polonia agli immigrati ebrei che abitavano nel Lower East Side. Inizialmente girava il quartiere spingendo a mano un carretto poi, nel 1914, riuscì ad aprire il primo J Russ International Appetizers. Nel 1920 l'attività fu trasferita al civico 179 della East Houston Street e nel 1933 le tre figlie divennero socie dell'attività. Il locale fu così rinominato in "Russ and Daughters", e da allora non si è più spostato. Nel cuore dell'East Village, il negozio si mantiene fedele ai suoi valori originari e per i cittadini è diventato ormai un'istituzione, incarnando il simbolo di una New York che non c'è più.
Il Russ & Daughters Café presso il Jewish Museum
Chi ha intenzione di far tappa nell'East Village, quindi, non può non prevedere una sosta nemmeno nel Russ & Daughters Café, inaugurato nel 2014 a 100 anni esatti dalla fondazione dell'attività. Al suo interno tutto sembra rimasto come all'epoca: è gestito ancora dalla famiglia Russ (siamo arrivati alla quarta generazione), le foto storiche dei proprietari ai loro inizi decorano le pareti, insieme a vetrinette che espongono pesce in scatola e barattoli di funghi polacchi. Anche gli interni, curatissimi, richiamano quelli tipici di un diner di altri tempi. Per chi, invece, ha in programma una tappa nell'Upper East Side, lo storico quartiere d'élite di New York, può trovarne una succursale presso il Jewish Museum. Inaugurata il 25 febbraio del 2016 si trova all’incrocio tra la Fifth Avenue e la Novantaduesima Strada. Il locale comprende 70 posti a sedere e propone il suo tradizionale menu, con pesce affumicato, bagel, aringhe, insalate, zuppe e babka.
Un dettaglio dei murales del Vandal
Si trova sempre nel Lower East Side di New York, al civico 199 della Bowery, a soli 7 minuti di cammino dal Russ & Daughters Café sulla Orchard Street e a un passo dal rinomato quartiere Nolita, Vandal. Inaugurato a gennaio e voluto da TAO Group insieme allo chef Chris Santos di Beauty & Essex e Stanton Social, Vandal è molto più di un ristorante: lo spazio è suddiviso su due piani, e include un bar con lounge separata, un ristorante, un giardino e un bar con cantina. L'atmosfera è moderna e trasgressiva resa ancora più particolare dalle opere d'arte che decorano le pareti, commissionate dai fondatori a sette artisti di strada. Le pareti in mattoni rustici sono sovrastate da enormi murales colorati, mentre l'arredo è costituito da tavoli in legno e divani in pelle. Anche il cibo è quello tipico della strada: nel menu, infatti, si possono trovare aragoste e gnocchi di patate, così come altri piatti più particolari ispirati alla cucina europea e asiatica. Vale la pena per una visita anche nel dopo cena: i cocktail che servono al bar sono tutti originali, come il Las Palmitas con Thai speziato Ilegal Mezcal, nettare di limone, basilico thai, e la birra al pompelmo Schöfferhofer.
Le District all'interno del Brookfield Place
Per gli amanti della cucina francese, immerso nel cuore finanziario di New York, a Lower Manhattan, proprio nel centro del World Financial Center che è sede di di numerose compagnie prestigiose tra cui American Express, Dow Jones e Merrill Lynch, sorge Le District: un'immensa area di 3.000 metri quadri all'interno del Brookfield Place, inaugurata a maggio dello scorso anno. Ispirata a un classico mercato francese, Le District è stata definita dal New York Times come la versione francese di Eataly. Si struttura come una food court, comprende tre ristoranti e quattro “Districts” dove acquistare prodotti freschi, carne, fiori e pasticcini. C'è una Crêperie, la classica boulangerie francese che sforna baguette fresche ogni giorno, la pescheria e la "formaggeria" dove acquistare i più famosi importati formaggi francesi. Per una sosta veloce c'è un bar ultra moderno dove sorseggiare un calice di vino scelto tra un'ampio ventaglio di offerte. Al ristorante Beaubourg ci si può fermare anche per pranzo, se si riesce a trovare un tavolo libero tra i tanti colletti bianchi che lavorano nella city che lo affollano in pausa pranzo. Mentre per cena, chi ricerca un ambiente più intimo e rilassato che permetta davvero di immergersi nell'atmosfera parigina, può riservare un tavolo a L'Appart, un ristorante da soli 28 coperti con un menu da gourmet e una vista panoramica sul fiume Hudson. Il menu è il punto di forza del locale: cambia ogni sera, ma per potervi cenare è richiesta la prenotazione.
La sala da biliardo di The Clocktower
Assaporare una New York d'altri tempi, dal gusto un pò retrò. E' questo lo scopo del nuovissimo The Clocktower, nel famoso Flatiron Discrit. Lo stesso che ospita il grattacielo triangolare posto all’incrocio tra la Broadway e la 5th Avenue che fu un mito nell'America di inizi Novecento. Aperto a maggio 2015, il ristorante dello chef britannico stellato Jason Atherton e del ristoratore Stephen Starr, fa parte del nuovo New York Edition di Ian Schrager, al secondo piano del Metropolitan Life building, affacciato sul Madison Square Park. Per gli amanti del mito americano e dei film anni '20, gli interni sono studiati in stile per consentire un tuffo nel passato. I tavoli sono di legno, le sedie sono rivestite di velluto verde e le pareti sono ricoperte per metà lunghezza da pannelli di legno elegantemente rifiniti. Quadri d'epoca, foto vintage e in bianco e nero impreziosite da cornici color oro completano il look del locale ricoprendo interamente il muro rimanente fino al soffitto.
Sono disponibili 90 posti a sedere, mentre il menu punta sua una cucina contemporanea con ingredienti di stagione. Il ristorante è aperto per tutti i pasti della giornata, compresi colazione, brunch e pranzo.
L'interno de La Sirena
Spostandosi verso ovest, nel cuore del Meatpacking District, chi non può rinunciare alla cucina italiana nemmeno in vacanza può prenotare una cena nel nuovissimo La Sirena, il ristorante di Mario Batali e Joe Bastianich (l'ex giudice di Masterchef Italia) inaugurato lo scorso febbraio presso il Maritime Hotel. Tra le specialità della casa: polpo alla siracusana e pesce spada alla messinese. La Sirena, con interni curati e uno stile elegante comprende una trattoria di alto livello e un bar. E non è un caso nemmeno la scelta del quartiere: un tempo conosciuto per gli stabilimenti di lavorazione della carne che lo affollavano (e ai quali deve il suo nome) ora il Meatpacking District, che sorge a ridosso del Greenwich Village, sta riscoprendo una rinascita soprattutto grazie ai nuovi ristoranti alla moda e ai club esclusivi che scelgono di aprire proprio qui. Interessante soprattutto di sera: con l’assalto dell’alta società, infatti, il quartiere è diventato uno dei centri della vita notturna della zona sud-ovest di Manhattan.
Brooklyn
Il menu all'Insa di Brooklyn
Attraversando il famosissimo e pittoresco ponte di Brooklyn ed entrando nel bourogh più popoloso di New York (se fosse una città autonoma Brooklyn sarebbe la terza degli USA dopo Los Angeles) l'atmosfera cambia radicalmente. Trovano spazio ristoranti etnici e fokloristici, meno lussuosi, per assaporare menu esotici in un contesto caratteristico. A Gowanus, per esempio, nel dicembre 2015 è stato inaugurato Insa, un ristorante che propone tra le sue specialità barbecue coreano in un ambiente rustico con la musica del karaoke in sottofondo. La carne viene cotta direttamente su griglie poste in mezzo al tavolo, accompagnata da noodle, riso, pancake di frutti di mare, dumpling e bulgogi.
L'interno del ristorante peruviano LLama Inn
E' specializzato in cucina peruviana, invece, il nuovissimo ristorante di Erik Ramirez, l’ex sous chef all’Eleven Madison Park, inaugurato lo scorso novembre. Il Llama Inn ha un menu stagionale che include ceviche di platessa con platano, lomo saltado e manzo fritto con pancake di cipolline. Ed è posizionato nel cuore più kitsch di Brooklyn, a Williamsburg, il quartiere che sorge a una sola fermata di metropolitana dal brusio vivace di Manhattan e di fronte all'East River dalle cui sponde si può godere di un panorama unico sullo skyline della city. Qui si alternano ristoranti tipici di tutte le cucine del mondo, negozi vintage e mercatini biologici, librerie e gallerie d’arte.