Sulle tracce della Grande Guerra alle Gallerie d’Italia
SOMMARIO
Fino al 23 agosto, a Milano, Vicenza e Napoli è possibile visitare il progetto espositivo “La Grande Guerra. Arte Luoghi Propaganda”, realizzato dalle Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo in occasione del centenario della Prima Guerra Mondiale. A Milano le vicende sono raccontate attraverso le diverse correnti artistiche; a Vicenza si descrivono i luoghi feriti dal conflitto, mentre Napoli affronta il tema della propaganda. Oltre 500 le opere presenti, di cui un centinaio restaurate dalla banca
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Sulle tracce della Grande Guerra alle Gallerie d’Italia
Per la ricorrenza del Centenario della Prima guerra mondiale le tre sedi delle Gallerie d’Italia, la rete dei poli museali del Gruppo Intesa Sanpaolo a Milano, Vicenza e Napoli, ospitano dal 1° aprile al 23 agosto 2015 la mostra La Grande Guerra. Arte Luoghi Propaganda.
Per scoprire le opere esposte a Milano, leggi:
Sulle tracce della Grande Guerra/Alle Gallerie d’Italia di Milano
Si tratta dell’esposizione di quasi 500 opere d’arte provenienti dalle collezioni di una sessantina di musei pubblici italiani e stranieri oltre che da una trentina di collezioni private. Con l’occasione Intesa Sanpaolo ha sostenuto il restauro di un centinaio di esse. Ma non è solo il mondo dell’arte a essere coinvolto nel progetto: la riflessione infatti cade su tutta la produzione culturale del periodo storico che va dall’ultimo decennio dell’Ottocento agli anni Trenta del XX secolo, coinvolgendo il movimento poetico e letterario, inteso come espressione dei fermenti di cambiamento provenienti dal tessuto sociale.
Ciascuna delle tre sedi della mostra è dedicata ad approfondire un aspetto della Guerra, come già viene annunciato nel titolo della mostra stessa.
A Milano è l’Arte a raccontare le vicende, le inquietudini, le battaglie, le aspettative, le delusioni che precedettero, convissero e seguirono il conflitto. La mostra milanese intitolata “La Grande Guerra. Arte e artisti al fronte” parte dalla Belle Époque, dal Simbolismo e il Divisionismo del periodo che precedette la Guerra per arrivare alle opere delle nuove avanguardie, come il Futurismo, per esempio di Giacomo Balla, che vedevano nella Guerra una sorta di catarsi per un rinnovamento della società. L’illusione poi appare chiara quando si affaccia la vera guerra nelle opere degli artisti che vi parteciparono, come Giulio Aristide Sartorio. Il percorso espositivo si conclude con opere celebrative della vittoria e già finalizzate alla costruzione del mito patriottico.
Nella esposizione di Vicenza, “La Grande Guerra. I luoghi e l’arte feriti” sono raccontati appunto i Luoghi. La realtà del fronte italiano, la vita dei combattenti in trincea, i paesaggi devastati dalla guerra sono documentati attraverso circa centotrenta fra dipinti e disegni realizzati dagli artisti-soldato, testimoni diretti della guerra o perché partiti come volontari o perché inviati ufficiali come reporter.
A Napoli, “La Grande Guerra. Società, propaganda, consenso” tratta un aspetto nuovo della comunicazione artistica, ovvero la Propaganda. L’oggetto della comunicazione non è più la realtà della vita al fronte, ma l’emozione che la guerra suscita. I manifesti originali, oltre un centinaio, esposti parlano alle masse: essi sono finalizzati a indurre sentimenti ora di orrore, ora di inquietudine ora di riscatto dopo Caporetto. Essi sono finalizzati a ottenere il consenso attivo degli italiani nel grande sforzo nazionale verso la vittoria. La mostra di Napoli è anche occasione per approfondire il nuovo mezzo di comunicazione e propaganda, il cinema, che proprio nella Grande Guerra trovò un terreno elettivo per dispiegare la sua potente forza espressiva in grado di coinvolgere le platee di tutto il mondo.
Il Progetto Cultura delle Gallerie d’Italia
Per tutelare, valorizzare e condividere il patrimonio storico, artistico, architettonico e archivistico del Gruppo, Intesa Sanpaolo ha avviato, già da qualche anno, un programma chiamato Progetto Cultura. In particolare sono due gli obiettivi che si pone: conservare e diffondere. Per raggiungere il primo, Intesa Sanpaolo, in collaborazione con gli organismi pubblici competenti e le Soprintendenze, si è impegnata a promuovere e sostenere una serie di restauri di beni artistici e monumentali italiani. Per raggiungere il secondo obiettivo, la pubblica fruizione e diffusione della conoscenza dei beni artistici e culturali, è stata invece creata una rete di poli museali. Ne fanno appunto parte le Gallerie d’Italia a Milano, Vicenza e Napoli. Sono stati adibiti a sedi espositive prestigiosi palazzi storici della banca: il Palazzo Leoni Montanari di fine Seicento a Vicenza, Palazzo Zevallos Stigliano a Napoli e a Milano i palazzi sette-ottocenteschi Anguissola e Brentani, situati tra via Manzoni e via Morone, e il palazzo della sede storica della Banca Commerciale Italiana affacciato su piazza della Scala. In questi luoghi trovano spazio le più importanti raccolte di proprietà del Gruppo e una serie di mostre temporanee e di iniziative culturali.© Of-Osservatorio finanziario - riproduzione riservata
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