Per sognare i 10 luoghi più belli del pianeta (prima parte)
500 tra le destinazioni più affascinanti e memorabili del nostro pianeta sono state raccolte dagli esperti viaggiatori di Lonely Planet nella nuova versione della “Classifica del mondo” che torna nelle librerie e online in questi giorni.
Sfogliare le meravigliose immagini dei luoghi scelti e leggere le motivazione che li hanno fatti entrare in classifica può essere un modo per viaggiare con la fantasia verso mete lontane, in un periodo come quello attuale in cui gli spostamenti sono ancora difficili a causa dell’emergenza.
La prima parte dello speciale che OF dedica alla classifica redatta da Lonely Planet include i luoghi che entrano nella top five. Sono mete da sogno, le prime che potremmo voler visitare una volta che ci saremo lasciati alle spalle questo periodo difficile, e potremo tornare a viaggiare e a meravigliarci delle bellezze del mondo, naturali e non.
Si parte da Petra, uno dei siti Unesco più apprezzati, con il suo iconico Tesoro in arenaria. Si ammira poi la strabiliante natura delle isole Galapagos, di Uluru, luogo sacro dell’Australia, e del delta dell’Okavango in Botswana. Per arrivare negli Stati Uniti e meravigliarsi di fronte a uno degli oltre 500 geyser attivi nello Yellowstone National Park.
Petra
Giordania
Il siq, nel canyon che conduce proprio di fronte alla facciata del Tesoro
Petra, infatti, era un luogo di sosta lungo le rotte commerciali tra le oasi arabe, e per proteggere la sua ricchezza, doveva risultare difficile da trovare. Dall’alto, infatti, risulta totalmente invisibile. Tanto che per secoli fu abbandonata e dimenticata, rimanendo dimora conosciuta unicamente ai beduini che continuarono segretamente ad abitare le sue grotte. È solo nel 1812 che l’esploratore svizzero Burckhardt scoprì i resti del magnifico sito archeologico, che oggi si estende su una superficie di circa 264 kmq.
La visuale dall'alto di Petra, nascosta tra le rocce di arenaria e invisibile
Isole Galápagos
Il sula piediazzurri ha il suo habitat alle Galápagos. Particolarmente scenografica la danza del corteggiamento
La natura incontaminata è le vera protagonista di queste tredici isole vulcaniche nel cuore dell'Oceano Pacifico, a circa 1.000 chilometri dalla costa occidentale dell'America del Sud. È qui che Charles Darwin sviluppò la sua teoria dell’evoluzione basata sulla selezione naturale. Soprattutto per la varietà di specie animali e vegetali che qui hanno il loro habitat. L'arcipelago è, infatti, considerato una delle zone vulcanicamente più attive della Terra, mentre il relativo isolamento dovuto alla distanza dal continente, unito all'ampia varietà di climi e di habitat per via delle correnti marine, hanno portato all'evoluzione di numerose specie animali e vegetali. Ci sono colonie di iguane marine nere, pinguini, sule piediazzurri e leoni marini distesi su rocce vulcaniche.
Tra gli animali che si possono ammirare nell'arcipelago vi è il leone marino
Uluru
Australia
The Olgas nell'Uluru-Kata Tjuta National Park
Una panoramica dell'Uluru-Kata Tjuta National Park
Il periodo migliore per visitare la zona è durante il periodo secco, da giugno e agosto. Mentre è meglio evitare i mesi più caldi che sono gennaio, febbraio, marzo, novembre e dicembre.
Delta dell'Okavango
Botswana
LLe sponde dell’Okavango sono il luogo perfetto per ammirare i Big Five con un safari
La riserva Moremi è considerata una delle più incontaminate ed esclusive di tutta l’Africa
Yellowstone
Stati Uniti
L’Old Faithful, con getti d’acqua bollente che arrivano fino a 55 metri, è il geyser più famoso dello Yellowstone
Il Parco Nazionale di Yellowstone è l’area geotermica più vasta al mondo. Qui, infatti, si concentra più della metà della collezione di geyser, sorgenti di fanghi termali, fumarole di tutto il pianeta.
Il totale sono oltre 500 i geyser attivi, ma la maggior parte dei visitatori si concentra sul più famoso, l’Old Faithful, per ammirarne le eruzioni che durano tra il minuto e mezzo e i 5 minuti e arrivano a sparare getti di acqua bollente alti fino a 55 metri. È una meta imperdibile anche la sorgente (la più calda degli Stati Uniti con i suoi 70°) denominata Grand Prismatic, riconoscibile proprio per la sua sorprendente colorazione dovuta alla presenza di organismi termofili.
La sorgente calda denominata Grand Prismatic è, per via della sua brillante colorazione, uno dei luoghi da non perdere all’interno del parco
Il parco è aperto tutto l’anno, ma è preferibile evitare il periodo invernale per via delle condizioni meteo che renderebbero difficili gli spostamenti e le visite.