Nonostante le incertezze dovute alla pandemia, alla campagna di vaccinazioni che procede a ritmi più contenuti del previsto e alle difficoltà nell’organizzare spostamenti all’estero, gli italiani hanno voglia di tornare a viaggiare e stanno già pensando alle vacanze per l’estate 2021. Più del 50%, secondo un’indagine di Airbnb, le ha già programmate o conta di farlo a breve.
La tendenza, come nel 2020, si conferma quella del “turismo di prossimità”, prediligendo quindi mete in Italia per riscoprirne le bellezze naturali e le tradizioni. Non è un caso, quindi, che si registri già un boom di prenotazioni per le case vacanza, con i portali dedicati che vedono un netto aumento rispetto allo scorso anno di richieste per appartamenti e ville da affittare per brevi periodi al mare o in montagna. Soluzioni che vengono preferite ai classici hotel e resort dal 60% degli intervistati da Airbnb, perché in grado di garantire una maggiore sicurezza e il rispetto del distanziamento sociale. OFTravel ha quindi scelto di proporre una nuova serie di speciali dedicati alla scoperta dell’Italia più insolita, fatta di piccoli borghi e natura incontaminata, lasciandosi alle spalle le mete più conosciute. Si parte da tre itinerari in Sardegna, per scoprire antiche tradizioni, caratteristici borghi, parchi archeologici e isole ancora non battute dal turismo di massa.
Bosa e dintorni
Le case colorate dei pescatori nella Città Vecchia di Bosa
Partendo da Alghero e seguendo per circa 50 chilometri la strada panoramica che costeggia il mare si raggiunge Bosa, piccolo borgo in provincia di Oristano famoso per il Castello Malaspina, una imponente fortezza arroccata costruita nel 1112, ma soprattutto per le piccole colorate case dei pescatori affiancate lungo il fiume Temo, nella Città Vecchia. Qui ci si può sedere in uno dei diversi ristoranti per assaporare piatti di pesce e provare un sorso di Malvasia, l’apprezzato vino locale. Dirigendosi, invece, verso la spiaggia della frazione di Bosa Marina si incontra la Torre Aragonese, una delle più grandi di tutta l’isola e se si cerca un po’ di relax il luogo perfetto è Cala Compultitu, poco fuori dal paese, circondata dalla macchia mediterranea e raggiungibile solo a piedi.
Diverse località interessanti si trovano anche nei dintorni di Bosa, nella Planargia, sub-regione della Sardegna nord-centro-occidentale caratterizzata da una serie di colline vulcaniche che degradano verso la costa. Come il parco archeologico di Suni dove ammirare il nuraghe Nuraddeo, una delle tipiche costruzioni in pietra meglio conservate di tutta l’isola. O, a poca distanza, le Domus de Janas, tombe preistoriche scavate nella roccia.
Le Domus de Janas nei dintorni di Bosa sono antiche tombe scavate nella pietra
È conosciuto per i suoi tesori archeologici anche il piccolo centro di Cabras, nelle vicinanze di Oristano. Tra i più importanti vi sono i resti di Tharros, grande metropoli abitata dal VIII secolo a.C. Mentre è un paradiso naturale Mal di Ventre, una piccola isola vicina alla costa del Sinis, immersa nel verde e circondata da un mare cristallino. Ultima tappa, molto particolare, può essere San Salvatore di Sinis, piccolo borgo abbandonato conosciuto come il “far west sardo” perché qui sono stati girati molti film western.
Barbagia
Il Monte Tiscali dove si trova l'antico villaggio nuragico
È in Barbagia, nel Nuorese, che si scopre la Sardegna più autentica. Il suo territorio aspro e selvaggio, che occupa i versanti del massiccio montuoso del Gennargentu, nasconde un mondo ancora fatto di tradizioni, borghi, botteghe artigiane e antichi insediamenti. Tra le mete più interessanti c’è Tiscali, soprannominato dagli archeologi “il villaggio segreto” perché utilizzato come rifugio da pastori e carbonai. L’insediamento nuragico, infatti, è custodito all’interno di una suggestiva dolina e sono ancora ben conservate una quarantina di capanne. Un’altra famosa grotta, quella di Ispinigoli, è situata nei pressi di Dorgali. Al suo interno si trova una colonna di 38 metri, famosa per essere la seconda stalattite-stalagmite più alta d'Europa, con un'altezza di 38 metri circa. Con un breve tragitto in auto si raggiungono il Supramonte e la sorgente di su Gologone, considerata uno dei monumenti naturali della Sardegna. Si tratta di un piccolo lago incastonato tra due alte pareti di roccia dolomitica, caratterizzato da un’acqua verde smeraldo.
I famosi murales di Orgosolo nascono come strumenti di protesta e di lotta popolare
È senza dubbio Orgosolo, però, la meta della Barbagia più conosciuta. Viene definito come un paese-museo per le antiche tradizioni che vengono ancora mantenute e soprattutto per i murales che adornano le case del centro storico. Raccontano di cultura, politica, lotte popolari e giustizia sociale e venivano utilizzati come strumento di protesta da parte degli anarchici che per primi (dal 1969) scelsero la forma d’arte del muralismo. Alcuni, poi, sono di artisti internazionali che, raggiungendo questo piccolo borgo, hanno contribuito a trasformarlo in un museo a cielo aperto, con un totale di circa 150 opere.
Arcipelago del Sulcis
Una spiaggia di Sant’Antioco
L’ultimo itinerario porta alla scoperta dell’Arcipelago del Sulcis, situato a poca distanza dalle coste del sud-ovest della Sardegna, meta ideale per chi cerca un po’ di relax in riva al mare, senza perdere l’occasione di visitare importanti siti, conoscere le antiche tradizioni locali e ammirare la natura selvaggia. L’isola principale è Sant’Antioco, collegata alla costa da una striscia di terra e quindi raggiungibile in auto. Dopo una giornata passata in una delle sue spiagge, come Cala Lunga e Cala Sapone, si può visitare il Villaggio Ipogeo, entrando nelle grotte scavate nel tufo. O le Tombe dei Giganti, che secondo la credenza popolare sono il luogo di sepoltura di un'antica civiltà di giganti che avrebbe popolato la Sardegna. La sera, invece, si può cenare nella piccola località di Calasetta nota come “la bianca” per il colore delle case e che ospita anche un museo di arte contemporanea.
Il centro di Carloforte
L’isola più piccola è quella di San Pietro, conosciuta principalmente per l’unico suo centro abitato, Carloforte ma ricca di luoghi incontaminati che vale la pena visitare. La si raggiunge con un traghetto da Sant’Antioco ed è contornata, per via della sua origine vulcanica, da coste frastagliate che si gettano in mare da altezze fino a 150 metri. Tra le bellezze paesaggistiche ci sono Capo Sandalo, con il faro più occidentale d’Italia, le grotte di Punta delle Oche e quelle di Nasca. Carloforte, invece, è rinomata per il suo prelibato tonno rosso e ha una storia molto particolare. Passeggiando per le sue vie non sembra di essere in Sardegna ma in Liguria. In paese, infatti, si parla ancora il tabarchino, un dialetto genovese perché gli abitanti discendono dai pescatori di corallo di Pegli ai quali, dopo l’esilio dall’isola tunisina di Tabarka, Carlo Emanuele III di Savoia donò nel 1738 San Pietro.