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Riscoprire l’Italia. Tre itinerari insoliti in Campania

 di Lucia Ancilotti

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Natura lussureggiante, storia, architettura, religione e buona cucina. Sono questi gli ingredienti per scoprire la Campania da un punto di vista nuovo, che privilegi un modo di viaggiare “slow” (lento), alla ricerca di itinerari poco affollati e lontani dalle rotte del turismo di massa, a caccia di tradizioni antiche e sapori tipici. Ecco allora che, abbandonate le assolate coste e le città d’arte come Napoli e Pompei, il tour scelto da OF Travel per questa (seconda) insolita estate italiana passa dal suggestivo trekking sul sentiero degli Dei, per ammirare dall’alto l’impareggiabile costiera amalfitana, fino al golfo di Sorrento, per poi immergersi nella natura incontaminata della regione dell’Irpinia, con i suoi meravigliosi e nascosti castelli, fino ad arrivare ai sentieri escursionistici del Parco Nazionale del Cilento.

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Sentiero degli Dei

sentiero degli dei

La vista panoramica dal Sentiero degli Dei

È considerato uno dei tratti escursionistici più belli del mondo. Tanto da essersi guadagnato il nome, un po' evocativo, di Sentiero degli Dei. Secondo la leggenda, fu la strada che percorsero le divinità greche per salvare Ulisse dalle sirene che si trovavano sull'isola de Li Galli. E per secoli ha rappresentato l'unica via di collegamento tra i piccoli borghi della Costiera Amalfitana, fino alla realizzazione dell'attuale strada statale costiera ad opera dei Borbone. Per anni ha continuato ad essere utilizzato dai contadini come mulattiera, prima di essere riscoperto in tempi recenti e adeguato a sentiero escursionistico.

Si tratta di un itinerario di quasi 8 km che si snoda attraverso i Monti Lattari, tra la Costiera Amalfitana e quella Sorrentina, collegando la località di Bomerano con Nocelle, piccola frazione di Positano. E consente di ammirare alcuni dei borghi più belli della zona, godendo al tempo stessa di una impareggiabile vista panoramica.

Positano

Positano

Lungo il primo tratto del percorso si possono ammirare case rurali, alcune ancora abitate, e ingegnosi terrazzamenti, costruiti con muri a secco, dove ancora oggi vengono coltivate viti, agrumi e fichi. Si passa accanto a una cavità carsica detta Grotta del Biscotto, da dove è possibile scorgere, incastonate nella montagna sottostante, quelle che in origine erano celle per gli eremiti.

Da qui si raggiunge il bivio di Colle Serra, dove l’itinerario si divide in due, tra il sentiero alto e quello basso, più esposto, che si snoda tra vigneti e tratti rocciosi. Quest’ultimo è sicuramente meno faticoso, poiché la strada è quasi interamente in discesa, e più suggestivo poiché permette di godere di una vista magnifica su Praiano. Volendo fare una piccola deviazione, si prosegue fino al convento di San Domenico.
Per i più allenati, invece, c'è il sentiero alto (certamente il più frequentato) che si snoda da Santa Maria di Castello a Bomerano. La salita è più faticosa per via della maggiore altitudine, ma pochi chilometri più avanti si ricongiunge con l’altro.



Irpinia

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Summonte

La Torre di Summonte

Il cuore verde della Campania, che geograficamente coincide all’incirca con la provincia di Avellino, è ricco di borghi tra i più belli d’Italia. Per esplorare questa zona si può partire da Summonte, dove visitare la Torre Angioina, nel cuore del centro storico in posizione dominante sulla vallata sottostante. Da qui si gode anche di una splendida vista panoramica dal Parco Regionale del Partenio fino al Golfo di Napoli. Per gli amanti del trekking, in zona si dipartono numerose passeggiate, come il sentiero che porta fino a Campo San Giovanni, sulla dorsale appenninica di questo territorio. Lungo il percorso si attraversano boschi di castagno e faggio. Mentre vale la pena assaggiare i vini di produzione locale, come l’Aglianico e il Fiano di Avellino, da accompagnare con il classico e rinomato tartufo nero del Partenio.

Con un trekking si può raggiungere anche Montevergine e il suo Santuario, che fu rifugio della Sindone durante la Seconda Guerra Mondiale, ed è tappa ogni anno di numerosi fedeli. Il sentiero (in salita) parte dalla piazza di Ospedaletto D'alpinolo, piccolo comune a 15 minuti a piedi da Summonte, e percorre l’antica via dei pellegrini. Qui, nell’ultimo tratto fino al Santuario, ogni anno vengono allestite le stazioni della Via Crucis.

Castello di Gesualdo

Il Castello di Gesualdo

L'Irpinia, poi, ha una caratteristica particolare: è una terra ricca di castelli poiché nell'alto medioevo occupava una posizione strategica tra i possedimenti longobardi, bizantini e normanni. In zona se ne contano oltre 70. Vale una visita quindi il castello di Ariano Irpino, cittadina che è stata anche sede della prima contea normanna dell'Italia meridionale. A Monteverde c’è il castello aragonese omonimo, sede dal 1532 al 1641 della signoria dei Grimaldi principi di Monaco. Mentre nel centro storico di Gesualdo si visita il castello che fu dimora del Principe dei Musici Carlo Gesualdo. Vale una tappa anche l’importante castello di San Barbato, costruito in epoca longobarda e risalente all'849.

Ma oltre alle bellezze naturalistiche e storiche la “verde Iprinia” è nota anche per le sue eccellenze enogastronomiche. Particolarmente importante, infatti, è la tradizionale produzione di vino che vanta, tra le etichette più pregiate, il greco di Tufo DOCG, il taurasi DOCG, il fiano di Avellino e l'Aglianico. Mentre per un assaggio dei prodotti locali (rigorosamente IGP) vi è la castagna di Montella e l'olio Irpinia-Colline dell'Ufita.




Parco Nazionale


del Cilento

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primula

La Primula di Palinuro è il simbolo del parco

È il secondo Parco Nazionale in Italia per dimensioni. Si estende dal mare fino all'Appennino, dalle spiagge in cui Palinuro lasciò Enea fino alla splendida Certosa di Padula. E dal 1998 è stato nominato patrimonio dell'umanità dall'Unesco, per via dei suoi meravigliosi siti archeologici di Paestum e Velia. Nel 2010 è diventato il primo in Italia ad essere definito “geoparco”. La sua sede è a Vallo della Lucania, e oggi rappresenta un’area naturale protetta di oltre 181.000 ettari, che parte dall’area meridionale della provincia di Salerno.

Per gli amanti della natura, il parco offre una varietà faunistica e floristica unica. Qui, infatti, sono state censite oltre 1.800 specie vegetali, tra cui la primula di Palinuro (rarissimo esemplerare che si trova solo qui, tanto da essere eletto simbolo del Parco), ma anche betulle, abeti bianchi e alberi di bosso che convivono grazie al clima mediterraneo. E non è raro imbattersi in lupi, ma anche in faine, scoiattoli, lontre e lepri appenniniche.

Gole di Calore

Un tratto delle Gole di Calore

I più sportivi possono cimentarsi sul sentiero di trekking di Magliano Nuovo e Postiglione, attraverso lo storico ponte medievale di Magliano per poi dirigersi internamente fino alle Gole del Calore, una serie di cinque profonde incisioni scavate nella roccia dalle acque del fiume Calore Lucano che scendono a picco. È qui che si trova il "ponte di Petratetta", una straordinaria attrattiva naturale formata da un enorme masso incastrato tra le pareti rocciose e sospeso sopra il percorso del fiume. Mentre la "grotta di Bernardo", secondo la leggenda, prende il nome da un brigante che l'avrebbe abitata. La fine del sentiero coincide con la diga e i ruderi della centrale idroelettrica di Remolino, piccola località nel comune di Felitto.

In realtà, questo percorso esiste da centinaia di anni, e un tempo era l’unica strada che collegava le cittadine di Felitto e Magliano Nuovo. Poi, a seguito della costituzione del parco, è stato migliorato per essere adibito a sentiero escursionistico, diventando ogni anno meta degli amanti del trekking.


Castello di San Barbato

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